La fabbrica dello zucchero – Tensioni
3 giorni, 12 designer, 50 poster per valorizzare la cultura nel territorio
La Fabbrica dello Zucchero è un polo culturale che si trova all’interno dell’ex zuccherificio di Rovigo, costruito all’inizio del novecento per lavorare la barbabietola da zucchero, poi abbandonato negli anni ’80 e alla fine restaurato e riconvertito a uffici e area fieristica a metà degli anni ’90. Oggi, La Fabbrica dello Zucchero trasforma gli spazi industriali in luoghi per le arti performative e per la cultura che possono accogliere spettacoli di danza, concerti, mostre, proiezioni e molto altro, sia all’interno sia all’esterno.
La collaborazione con La Fabbrica dello Zucchero ci ha visti coinvolti nella progettazione del sistema di identità visiva: per farlo, abbiamo usato i segni architettonici di limite e confine degli spazi, cioè le ampie finestre di tutto il complesso architettonico, come struttura ritmica per creare una griglia su cui comporre un lettering originale.
In occasione della riapertura al pubblico degli spazi, poi, lo stesso pattern creato a partire dalle finestre è stato utilizzato anche sotto forma di illustrazione per la realizzazione del materiale di comunicazione dell’evento. Il segno grafico del marchio, quindi, è diventato anche un elemento di proiezione ispirato dal modo in cui la luce entra e trasforma le finestre in una meridiana naturale, che è possibile ritrovare anche in una installazione in trasformazione all’interno degli spazi.
Nel 2019, La Fabbrica dello Zucchero ha organizzato anche la prima edizione del festival Tensioni, un evento multidisciplinare che indaga il tema della “Geografia delle relazioni”. In questa occasione siamo stati coinvolti anche per l’organizzazione e la realizzazione di un workshop di tre giorni a cui hanno partecipato 12 giovani designer per indagare le modalità di rappresentazione delle relazioni e ideare l’immagine per il festival.
I designer, divisi in tre gruppi, hanno affrontato la costruzione dell’identità visiva del festival in modo non convenzionale, con un approccio transmediale volto a valorizzare l’espressione creativa come strumento per la sperimentazione di processi di innovazione, cimentandosi non solo nella progettazione grafica ma esplorando discipline e metodologie inedite, dal racconto video, alla raccolta di suoni, alla rilettura di mappe e cartografie, al creative coding.
Da questo lavoro sono stati realizzati 50 poster nati intorno all’idea di un metaforico elastico che congiunge le lettere T e I, raccolti in tre diverse interpretazioni del tema: “Geomorfica”, “Un posto bellissimo” e “Tensioni di luce”.
I risultati del laboratorio sono stati presentati il 20 luglio alle 18.30 negli spazi del Cen.Ser. e poi portati in mostra nei giorni del festival negli spazi di Sala Colonne dell’ex zuccherificio.